Luca De Biase e' stato molto gentile a segnalare l'iniziativa dell'Aperitivo come esempio di civic media nel suo recente passaggio al MIT MediaLab, su invito di Ethan Zuckerman.
In quell'incontro, di cui trovate su Ahref il resoconto, c'e' un passaggio che mi preme sottolineare che riguarda la costruzione di un'agenda condivisa: La sua maggiore preoccupazione sembra infatti essere quella di trovare ragioni valide che portino i cittadini a condividere un’agenda comune. La Rete italiana abbonda di piccoli gruppi che però perseguono obiettivi propri e comunicano quasi soltanto all’interno del proprio ambito. Pur se una certa frammentazione è intrinseca al medium online in generale, come fare per raggiungere obiettivi condivisi? Quali i meccanismi deliberativi da implementare?
Sono i problemi che ci troviamo ad affrontare anche noi, sui quali rifletteremo insieme il 5 ottobre.
Un primo passo consiste nel definire insieme i contorni dei problemi da risolvere, delle disfunzioni da superare, delle esigenze da soddisfare. Si tratta di partire dai "fatti" e concordare sulla necessita' di superarli. Per farlo e' utile l'opportunita' che la blogosfera offre di innescare l'ascolto e la conversazione collaborativa.
E' proprio in relazione alla individuazione dei fatti e allo sviluppo di iniziative basate sulla partecipazione attiva che e' stata creata ahref, come recita la mission:
Missione. Il compito di <ahref consiste nello sviluppo di una ricerca sulla qualità dell’informazione che emerge dalla rete sociale abilitata da internet e i media digitali, con l’obiettivo di ipotizzare, disegnare, implementare, sperimentare e testare logiche incentivanti che favoriscano il miglioramento della qualità dell’informazione stessa.
Questo implica una quantità di temi di ricerca e approfondimento: la definizione di “qualità” e di “informazione”, la conoscenza delle dinamiche sociali e tecnologiche dei network di persone che si connettono e si esprimono su internet, la relazione tra queste reti digitali e la più ampia rete sociale che si sviluppa nel territorio, la comprensione delle logiche non lineari che si possono riconoscere nella complessità dell’ecosistema dell’informazione, la generazione di ipotesi su ciò che può essere inteso come meccanismo incentivante in quel contesto, i ruoli e le capacità dei vari attori dell’ecosistema stesso.
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