Milano è una città poco accogliente. O forse, meglio, è una città molto accogliente per pochi.
C’è un confine oltre il quale questa città non accoglie o, addirittura, esclude contesti e popolazioni (abitanti, city users…) in grado di essere potenziali risorse aggiuntive per la sua dinamicità, per la sua stessa esistenza.
Mi voglio riferire a due tipi di confini che mi si sono man mano definiti anche grazie alla Thinking hour dell’8 luglio.
Il primo. La mappa qui sopra, mostra la localizzazione degli eventi “Fuorisalone” 2011.
Fatta eccezione per via Ventura , è impressionante come tutto succeda dentro la Cerchia dei Navigli e, in misura molto minore, entro la circonvallazione esterna.
Oltre questo confine, ha luogo una città che non esiste e che non ha occasione di venire coinvolta in eventi, come il Salone del Mobile, che come ci si dice sempre, cambiano la città, la rendono affascinante e attrattiva, ne mostrano lati ogni volta inaspettati.