Da oggi Bit Torrent lancia un servizio di dowload di film e serial a pagamento: 1,99 $ per una puntata di "24 ore" ad esempio, e 3,99 o 2,99 per avere a disposizione un film per un giorno, se nuovo o se già in circolo da tempo.
Ne dà notizia MSNBC, anche perché il materiale digitale sarà visibile solo con Real Payer, grazie ad un accordo con Microsoft; il concorrente è infatti iTunes di Apple. Per ora si possono scaricare solo i serial di Warner Bros, Paramount, 20Th Century Fox, MGM e Lionsgate; per i film è in corso una discussione e una trattativa, forse sul prezzo.
L'obiettivo di Bit Torrent è di convertire al dowload a pagamento almeno un terzo dei 135 milioni che attualmente usano la sua tecnologia P2P per scambiarsi (illegalmente) file audio e video. La convinzione è che una parte del pubblico tra i 15 e i 35 anni pagherà se ci sarà un valore aggiunto. E Navin, presidente dell'azienda, è convinto che la nuova tecnologia consentirà di scaricare un film in un'ora e le puntate di un serial in un terzo del tempo attualmente necessario. Il tutto sembra essere una mossa per mettersi al sicuro da eventuali cause legali delle Major, lasciando al popolo di internet la responsabilità di infrangere la legge usando il suo software che è possibile scaricare gratuitamente dal suo sito. (Via Wittgesnstein)
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Capitalismo di stato o regole
Alfonso Fuggetta torna su un tema che gli è caro, quello dell'intervento dello stato in economia. Discutendo le tesi di Giavazzi, che critica l'eccessiva presenza dello stato sul mercato in Italia, Fuggetta ripropone un ruolo positivo dell'intervento: fissare le regole e i paletti al mercato, attrezzare il territorio per renderlo più atrattivo (e magari delegificare e sveltire le procedure della PA), assegnare commesse strategiche per valorizzare la ricerca e sviluppo, cofinanzziare l'innovazione "vera" nelle aziende. Gli esempi che fa sono pertinenti e mutuati dall'esperienza americana, dove si fanno le poltiche industriali e da sempre le commesse di stato sono un impulso alla ricerca, persino se a vincere sono aziende straniere. I limiti italiani mi paiono legati a una scarsa capacità di "vision" da parte dei nostri politici (i tempi lunghi non si adattano alla pretesa nostrana di ritorni immediati) e all'intreccio di questa con i limiti dell'Unione Europea che non è in grado, ancora, di superare i localismi e di far pesare politiche industriali comuni. il risultato è che le imprese europee si presentano in ordine sparso o, peggio, alleate con gli usa contro cordate europee.
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