La Corte europea di giustizia ha condannato, oggi a Lussemburgo, il regime italiano di assegnazione delle frequenze per le attività di trasmissione televisiva, nella sentenza sulla causa che opponeva l’emittente privata Centro Europa 7 al Ministero delle Comunicazioni. Secondo la Corte il regime di assegnazione delle frequenze non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi e non segue criteri di selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati.
Secondo la Corte: «L'applicazione in successione dei regimi transitori strutturati dalla normativa a favore delle reti esistenti ha avuto l'effetto di impedire l'accesso al mercato degli operatori privi di radiofrequenze. Questo effetto restrittivo è stato consolidato dall'autorizzazione generale, a favore delle sole reti esistenti, ad operare sul mercato dei servizi radiotrasmessi. Tali regimi hanno avuto l'effetto di cristallizzare le strutture del mercato nazionale e di proteggere la posizione degli operatori nazionali giá attivi su questo mercato».
(Corriere.it)
Excusatio non petita:
MEDIASET: «NESSUNA CONSEGUENZA SU NOSTRE FREQUENZE» - «Il giudizio cui la sentenza si riferisce riguarda infatti esclusivamente una domanda di risarcimento danni proposta da Europa 7 contro lo Stato italiano e non può concludersi in alcun modo con pronunce relative al futuro uso delle frequenze», precisa Mediaset, riservandosi «ogni commento all'esito della lettura» della sentenza. «Quanto all'insinuazione che retequattro occuperebbe indebitamente spazi trasmissivi a danno di europa 7», aggiunge, «Mediaset ribadisce che retequattro è pienamente legittimata all'utilizzo delle frequenze su cui opera. Quindi nessun rischio per retequattro».
Tags: CorteEuropea di giustizia, frequenza, duopolio, Mediaset
Comments