Una sacrosanta riflessione di Fuggetta sui driver dell'economia italiana: bisognerebbe sostenere le aziende che vanno bene, non preoccuparsi di quelle che vanno male.
Così da un lato si continuano a sprecare risorse per aziende che non ce la fanno a decollare e dall’altro mancano invece i fondi (per esempio di sostegno alla ricerca e all’innovazione) per quelle imprese che vogliono e possono competere sui mercati internazionali. Mancano i soldi per infrastrutture chiave. Mancano risorse per nascere nuove imprese e nuovi imprenditori. E si instilla l’idea che non vale la pena rischiare, perché è più semplice ricercare il sostegno di qualcuno se le cose ti vanno male. Si buttano via soldi per tenere in piedi aziende e strutture (specie pubbliche) senza futuro dicendo che se non lo si facesse ci sono persono che perdono il lavoro. Come dice Ichino, si confonde la difesa e il sostegno al lavoratore con la difesa e il sostegno dell’azienda o della struttura pubblica che lo impiega.
A qualcuno viene in mente l'Alitalia? Tutti si preoccupano degli occupati nell'impresa decotta, che perde 1 milione al giorno grazie a una struttura di costi (e di personale) assurda, in conflitto con i vincoli del mercato. Ma il modello di business, le scelte imprenditoriali, l'assurda politica di aumento dell'occupazione in presenza di risultati negativi?
I miliardi spesi per Alitalia quanto avrebbero fruttato se impiegati in finanziamenti all'innovazione, in investimenti nelle infrastrutture? Forse costerebbe meno mantenere vita natural durante tutti i dipendenti di Alitalia.
Tags: Fuggetta, sostegno alle imprese, Alitalia
Comments