Mark Taylor è preside del dipartimento delle Religioni alla Columbia University. Sul NYT ha scritto un articolo critico sullo stato della formazione universitaria (e non solo) negli Usa. Cone dire che tutto il mondo è Paese, e che nella società della conoscenza la sua creazione e trasmissione è un processo critico.
Taylor critica innanzitutto il core del modello Usa, la specializzazione e la focalizzazione esasperata, perché portano a perdere di vista le priorità e generano cloni inutili.
Ma alcune proposte sono eccitanti: l'abolizione della divisione per dipartimenti, sostituendole con temi o problemi e un approccio interdisciplinare e interculturale; sotituzione delle tesi con lavori multimediali o web based; e poi rapporto con il mondo del lavoro, inervento sulle carriere, etc.
A parte il sogno di un ritorno alla scuola socratica, l'idea interessante è di tendere a un modello interdisciplinare in cui vi siano focus per temi in cui competenze diverse si confrontano e elaborano una conoscenza comune scambiandosi saperi. Questo perché se è importante focalizzarsi sui grandi problemi da risolvere, e non è possibile, imho, rinunciare a una specificità di competenze, la creazione di zone di raccordo e di interazione tra saperi diversi diventa fondamentale. Ma è un modello a tendere, appunto
Seppellito Marx
L'UAW, sindacato Usa dei dipendenti del settore auto, diventa "padrone" di Chrysler con il 55% delle azioni. Vittoria della socialdemocrazia di marca tedesca, con buonba pace per il vecchio filosofo.
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