Il Corriere milanese riporta allarmato il ritardo sulla questione delle aree per l'Expo. La Regione vuole comprarle, Comune e Provincia cercano un accordo diverso con i proprietari (non hanno soldi e non vogliono lasciare il pallino in mano alla Regione). La Regione ha consegnato un parere che renderebbe impossibile la soluzione degli altri due. Ognuno difende il suo protagonismo. Il 18 ottobre il Bie deve decidere se dare il via libera definitivo all'Expo milanese. (Già, ma se rifiuta, rientra in gioco Smirne?)
Nel frattempo sul sole24ore ci si occupa del ritardo nel pensare le nuove aree metropolitane (suppergiù dovrebbero sostituire le provincie). Il solito pasticcio, con decisioni prese e mancanza di indicazioni concrete. La aree metropolitane rispondono a una necessità logica (basta pensare alle polemiche di questi giorni sugli scolmatori per il Seveso); eliminano per giunta le Provincie delle grandi città e si spera che l'iniziativa di Lombardo in Sicilia (il suo programma prevede l'eliminazione delle provincie) spinga il governo a imitarlo. Con buona pace della Lega.
Eh... Siamo alle solite. In Italia manca del tutto, in questo caso come in moltissimi altri, la cultura del progetto inteso come programmazione e comunanza di intenti.
Al di là degli interessi di parte.
Qui il motivo imperante è tirare l'acqua al proprio mulino.
Quando non si è immpegnati a tirare la giacchetta di qualcun'altro per chirdergli un favore...
Se togliessero l'Expo a Milano direi che la figuraccia sarebbe discreta, roba da sotterrarsi dalla vergogna. Quindi non me lo auguro di certo.
Per altro mi auguro - pur nutrendo dei dubbi - che l'Exspo possa essere non solo fine a se stesso, ma occasione di slancio anche futuro per la città. Penso anche e soprattutto alle opere strutturali e a ciò che verrà costruito; mi auguro non venga abandonato 5 minuti dopo la chiusura dell'Expo, anche se gli esmepi passati - in Italia come all'estero - non fanno certo sperare per il meglio.
Posted by: ilpiac | 09/28/2010 at 09:39 AM
Il progetto in sé è bellissimo: costruire reti di relazioni con i Paesi emergenti sui temi dell'agricoltura, l'ambiente e la sostenibilità. Per questo fa rabbia vedere come tutta l'attenzione si concentri su questioni legate alla visibilità e posizionamento delle istituzioni locali.
Le questioni legate alle aree non sono l'elemento principale dell'occasione
Posted by: Asa_A.Santangelo | 09/28/2010 at 10:16 AM