Aldo Bonomi su il sole24ore guarda già al dopo, alle sfide che deve affrontare la città, e la nuova amministrazione: La Milano dei cinque cerchi, quella della neoborghesia dei flussi, del terziario commerciale e dei servizi, degli invisibili migranti che lavorano e non votano, dei creativi metropolitani che lavorano comunicando e delle imprese fuori dalle mura nella pedemontana lombarda ha votato. Chissà se la politica che verrà saprà tenere assieme i 5 cerchi? Vi precipita una nuova composizione sociale di operosi, di nuovi lavori che hanno voglia di mangiare futuro. C'è da sperare che chi andrà a Palazzo Marino saprà, dopo aver vinto, continuare con logiche di ascolto e di accompagnamento. Con una pratica più da eterotopia pragmatica che da grandi utopie.
Vecchie ricette non servono, e nemmeno vecchi tribuni del popolo (Vendola); non servono rese dei conti, ma la capacità di leggere una nuova realtà, e di interpretarla. Ma almeno Pisapia e Boeri, per quel che è dato di vedere, lo hanno capito.