Luca Ricolfi, su la Stampa, dice che il re è nudo. La lettera di Berlusconi, con le sue promesse a futura memoria, ha provocato un riflesso difensivo delle opposizioni, che disvela la caparbia inetnzione di ciascuno a opporsi al mutamento dello status quo:
Fondamentalmente il bluff con cui un po’ tutti - sindacati, Confindustria, opposizione - hanno finto che il problema fosse solo l’inerzia del governo, e che invece le cosiddette parti sociali fossero perfettamente consapevoli della gravità della situazione, dell’urgenza di intervenire, della strada da imboccare, delle misure da prendere. Erano così sicure, le parti sociali, di essere la parte sana e modernizzatrice del Paese, che il 4 agosto avevano firmato un «documento comune» in cui davano le loro dritte al governo, sintetizzate in sei «priorità sulle quali operare immediatamente».(...)
Quella lettera ha chiarito, per chi coltivasse ancora qualche timida speranza, che il governo non è in grado di assumere impegni precisi né di varare misure coraggiose. Che le parti sociali, appena si scende nei dettagli, sono divise. E che l’opposizione, se mai andasse al governo, varerebbe misure ancora meno incisive di quelle già blande dell’attuale governo, oppure sarebbe paralizzata dai litigi interni, come ai tempi dell’ultimo esecutivo Prodi (2006-2008).
Condividiamo le risate
Condivido in pieno questa amaca di Michele Serra sulla responsabilta' delle risate europee. Giusto rimproverare Casini, magari aggiungendoci anche Fini. Ma, forse per mancanza di spazio, Serra si e' dimenticato di ricordare l'ignobile figura che abbiamo fatto con l'ultimo, litigioso governo Prodi, che ha spalancato la strada al trionfo elettorale del cavaliere.
Mi tremano i polsi al pensiero che questa possa essere l'alternativa. Per accollarci veramente la nostra parte di responsabilita', pensiamo bene alle scelte che abbiamo davanti, e alle condizioni da porre a chiunque ci voglia rappresentare
Posted at 12:00 PM in Commenti | Permalink | Comments (0) | TrackBack (0)
Reblog (0)