Dico sempre a Gabriella che ha sbagliato mestiere, e dovrebbe fare il tour operator. E' lei che organizza i nostri viaggi, e su Internet è meglio di un cane da tartufi. L'ultima sua scoperta è stata Lisbon Story Gesthouse, a Lisbona ovviamente.
Dietro il Rossio, in pieno centro, con le finestre affacciate sul Teatro Nazionale e su Largo de S. Domingos.
Poche stanze, un ambiente accogliente e rilassante. Bruno, autoctono emigrato e tornato dall'Inghilterra, controlla discretamente che tutto funzioni; Paula e Miguel sono amichevoli e allegri. Prezzi super abbordabili, colazioni soddisfacenti, ambiente familiare. Scale vertiginose, ma ci si fa l'abitudne.
Ma se esci c'è il meglio: Largo de S. Domingos è spazio della tolleranza, da quando qualche secolo fa furono uccisi cittadino ebrei in un pògrom. Ora lo è ancora di più, all'ombra degli alberi della piazza si accocolano angolane e altre africane, chiaccherano tra loro fingendo di vendere povere cose, un sacchetto di arachdi, improbabili peperoncini e altri minimalia. Quando si muovono si trasformano in regine, avvolte in lunghi abiti varipinti e in testa fazzolettoni con acconciature elaborate.
Durante il giorno si aggiungono gli uomini che poi, a sera, sparite le loro compagne, presidiano la piazza con le loro chiacchiere.
Se poi ti viene fame, passa al O bacalhoeiro/A licorista, bis di ristoranti affiancati e collegati; sempre a ridosso di Rossio. Cozina potugueisa, cibo fantastico a prezzi assurdi: difficile spendere più di 30 € in due. Grande gentilezza, ma come hai visto sopra, è caratteristica nazionale, credo.
Consiglio Pasteìs de bacalhoe e la crema de leche è all'altezza dei peana dei miei amici di Lotta Contnua, reduci dalla visita in massa dopo al rivoluzione dei garofani.
Ai portoghesi ci unisce una data, il 25 aprile.
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