Un bel post di Davide De Luca sul Post pone il quesito cruciale sull'informazione politica nel Belpaese: è eticamente corretto intervistare Beppe Grillo?
L'osservazione nasce dal fatto che il comico ha l'abitudine di lanciare, oltre agli insulti, anche una serie di affermazioni destituite di ogni fondamento.
Qui de Luca: Ne ha dette parecchie delle solite già ampiamente smentite: la storia dei 60 miliardi di corruzione oppure la faccenda del Fiscal Compact che ci costerà 50 miliardi l’anno. Ne ha detta anche qualcuna di nuova: il fondo americano BlackRock che possiederebbe il 64 per cento del Monte dei Paschi di Siena (in realtà ne possiede il 3,23 per cento).
Di fronte all'impossibilità di contrastare le inesattezze un intervistato troppo focoso (o furbescamente irruento), riflette De Luca, occorrerebbe un'altra strategia, ignorare il medesimo o le sue boutade.
Forse dovremmo utilizzare di più il nostro buon senso e renderci conto che a volte facciamo un pessimo servizio a questo paese se mettiamo al centro del dibattito pubblico personaggi che sappiamo di non poter controllare e temi che sappiamo essere falsi ed inutili (anche se magari facciamo un ottimo servizio agli ascolti del nostro programma).
E' dall'intreccio tra poca professionalità (fact checking assente perché faticoso) e interessi commerciali che nasce il paradosso Grillo. Se poi questo avviene in un Paese che legge poco e si orienta con i talk show, il mix è devastante.
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