A proposito del discorso fatto ieri, oggi il Post segnala un articolo di Kevin Kelly su Wired. Kelly non è preoccupato della trasparenza, per cui le informazioni che ci riguardano sono sempre più visibili a tutti.
La trasparenza sociale delle informazioni, sostiene, è un fatto storicamente presente, la riservatezza è un dato recente, degi ultimi 300 anni.
Non è la trasparenza che lo preoccupa, bensì l'asimmetria dell'accesso allle informazioni. E' il fatto che organizzazione NSA-like controllino tutto di noi, ma noi non abbiamo strumenti equivalenti per controllarne il comportamento. Il monitoraggo, sostiene Kelly, è inevitabile con la Rete e il digitale, ma allora che sia universale, in modo che qualsiasi violazione delle regole sia evidente a tutti.
L'evoluzione della tecnologia ha evidenziato una forte tendenza alla condivisione, che supera la voglia di privato, scrive Kelly, e il nostro futuro è destinato a diventare sempre più social. L'Internet of things, spiega il video di Gartner qui sopra, attraverso la connessione, ci fornisce servizi sempre più personalizzati.
Resta il fatto che per ora equlibrio e simmetria non ci sono.
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