Sul Corriere di oggi un intervento di Cassese sullo stato della giustizia in Italia, per anticipare il suo libro Il governo dei giudici, in uscita il 3 marzo.
Un giudizio severo, quello di Cassese, sullo stato della giustizia in Italia e sulla magistratura: " è più presente nello spazio pubblico e meno capace di dare giustizia, ma si sente investita della delega sociale al controllo della virtù e si vale di un’opinione pubblica sensibilizzata, per utilizzare il naming and shaming".
Il funzionamento della giustizia in Italia è inadeguato, a fronte dell'esplosione del diritto, e resta insoddisfatta la crescente domanda di giustizia. I ritardi nei giudizi, l'accumularsi delle pratiche non sono indolori: "Ma giustizia ritardata è giustizia negata". Il risultato della crescente presenza del sistema giudiziario è paradossale: "In Italia, la prominenza è avvenuta non grazie alla giudiziarizzazione, ma piuttosto a causa di un diverso meccanismo, che segue una strada diversa e in un certo senso alternativa, quello di naming and shaming. In Italia, la prominenza acquisita dal corpo dei magistrati è andata a discapito della loro indipendenza, a causa della politicizzazione endogena che ha prodotto".
Non lo dicono i "politici corrotti", lo scrive un ex giudice della Corte Costituzionale e ministro della repubblica.
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