
La newsletter Login del Corriere della sera riprende una lettera degli scienziati russi contro la guerra. In effetti non mi pare abbia riscosso l'attenzione che merita:
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di Paola Pica e Federico Cella
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Ha ragione Dacia Maraini quando scrive che della lettera degli scienziati russi non si parla abbastanza. Rispondiamo all’appello contro l’isolamento della Ricerca offrendo agli studiosi russi il nostro spazio. | | | |
«Noi, studiosi, scienziati ed esponenti del giornalismo scientifico russi, esprimiamo unadecisa protesta contro le azioni di guerra intraprese dalle forze armate del nostro Paese contro i territori dell’Ucraina. Questo passo fatale comporta la perdita di innumerevoli vite umane e mina le basi del sistema della sicurezza internazionale. Per questa guerra non ci sono giustificazioni. I tentativi di sfruttare la situazione del Donbass come pretesto non sono credibili. È del tutto evidente che l’Ucraina non rappresenta una minaccia per la sicurezza del nostro Paese. La guerra contro di essa è ingiusta e manifestamente priva di senso. L’Ucraina è stata e continua ad essere un Paese a noi vicino. Molti di noi hanno parenti, amici e colleghi che condividono le nostre ricerche scientifiche. I nostri padri, nonni e bisnonni hanno combattuto insieme contro il nazismo. L’atto di scatenare una guerra per le ambizioni geopolitiche del governo della Federazione Russa – mosso da dubbie fantasie di filosofia della storia – rappresenta un cinico tradimento della memoria. Rispettiamo l’autonomia dell’Ucraina che si regge su istituzioni democratiche. Capiamo la scelta pro-europea dei nostri vicini. Siamo convinti che tutti i problemi che riguardano i nostri due Paesi possono essere risolti pacificamente. Scatenando questa guerra la Russia si è autocondannata a un isolamento internazionale, allo status di Paese- maledetto. Questo significa che noi, studiosi e scienziati, non potremo più svolgere il nostro lavoro come abbiamo fatto finora in quanto la ricerca scientifica è impensabile senza la collaborazione con colleghi stranieri. L’isolamento della Russia dal mondo comporta un ulteriore degrado, culturale e tecnologico, del nostro Paese e una totale mancanza di prospettive positive. Fa male riconoscere che il nostro Paese, che ha portato un contributo fondamentale alla vittoria sul nazismo, è ora diventato la miccia di una nuova guerra nel continente europeo. Chiediamo l’immediata sospensione di tutte le azioni militari contro l’Ucraina.Chiediamo il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dello stato ucraino. Chiediamo la pace per i nostri due Paesi!»
(Mosca, 28 febbraio 2022).
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