My Chez_Asa

Giorgia su Brookings

Brookings è uno dei think tank Usa più autorevoli. Carlo Bastasin, che di Brookings è senior fellow, traccia un breve ritratto della Meloni per il pubblico americano. Niente di straordinario, Bastasin si limita a ricordare le passate posizioni della leader di FdI, le sue frequentazioni europee, e qualche uscita recente. Per poi concludere che le istituzioni europee sono sufficientemente attrezzate per limitare colpi di testa eccessivi, e nel caso, di ridurne gli effetti.
Troppo pericoloso rinunciare ai fondi di NextGenEu. Semmai il pericolo è non essere capaci di portarli a casa tutti

Gas, per resistere

La newsletter di Federico Fubini di oggi, a proposito di energia, sottolinea i pericoli derivanti dalle divisioni europee: (.) non riusciamo, come Europa, a produrre una risposta comune al ricatto di Vladimir Putin. (...) L'aver ridotto i flussi di metano a un terzo dei loro livelli abituali e gli annunci di continui stop hanno destabilizzato le quotazioni sul mercato di Amsterdam, il TTF (Title Transfer Facility). Quest'ultimo è poco più di una bisca, migliaia di volte più piccolo, per volumi scambiati, della Borsa del petrolio di Londra. Eppure il TTF è determinante per i prezzi della luce e del gas che paghiamo tutti noi in bolletta: bastano pochi ordini al rialzo a Amsterdam per far esplodere le quotazioni e assecondare in pieno il gioco alla destabilizzazione di Putin.

Chapa qui, chapa là

 

A ognuno il suo meme. Christian Rocca su linkiesta usa la canzone dei Marineros che descrivere la scelta di Letta sulla strategia elettorale

Fabbrini e il declino delle élite

Il pessimo livello del nostro sistema politico, secondo Sergio Fabbrini, ordinario di Scienza Politica e Relazioni internazionali della LUISS, e editorialista del sole24ore, è da attribuire alle élite. Intervistato dal Riformista, Fabbrini . Scarica Fabbrini elezioni politica . I politici sono diventati imprenditori di se stessi, guardano all'immediato e non hanno interesse a cambiare un sistema che li ha fatti arrivare dove sono. Chi invece dovrebbe mettere in discussione uno status quo autoreferenziale sono "i leader intermedi, gli opinion leader, rappresentanti delle associazioni, leader sindacali e imprenditoriali"... che dovrebbero far sentire "il fiato sul collo" ai politici.
Poi anche un durissimo giudizio verso la stampa che "non assolve un compito di critica"; tutti insieme, i leader intermedi costituiscono  la "classe dirigente diffusa" cui manca il rigore intelletuale necessario a svolgere il proprio compito.

 

La mela di Brunetta

Pubblicata su Domani

Il ministro Brunetta non ha seguito l'esempio delle sue due colleghe, Gelmini e Carfagna, abbandonando FI. Ha comunque riaffermato fiducia e lealtà a Draghi, difendendone la politica. Oggi, sul Foglio, un suo articolo Scarica Brunetta pnrr esprime il suo parere sul tema della "revisione" del Pnrr, lanciato da Meloni e ripreso di Salvini. E' anche un messaggio al PD, alle sue componenti "critiche" verso il governo e estimatrici di Conte, le cui argomentazioni seppellisce con una lezione politica sofisticata e dotta.
Molto più che un'adesione al terzo polo, una mela avvelenata per i sovranisti, un assist a una schiacciata vincente. 

 

A proposito di golden power

Nella newsletter di Fubini si dubita dell'eventuale utilizzo del "golden power", la possibilità di vietare o restringere l'acquisizione o partecipazione in aziende italiane ritenute strategiche da parte di aziende straniere. Fubini teme che possa prevalere un'impostazione statalista. 
Su questo tema Valerio Onida ha pubblicato un intervento sul sole24ore del 20.8 Scarica Onida. Anche il docente bocconiano teme interpretazioni che possano limitare i già ridotti investimenti esteri nel nostro Paese (come mostra il grafico utilizzato da Fubini).

Meloni e il Pnrr

Nella sua newsletter settimanale Whatever it takes, Federico Fubini rileva alcuni problemi nell'impostazione economica di FdI, soprattutto riguardo al Pnrr. La domanda di fondo è: capire quale di queste due forze prevarrà in un governo di Giorgia Meloni: l'apertura, il mercato, il liberalismo economico, la cultura della concorrenza, del merito e dell'opportunità per chi è fuori dalle corporazioni costituite, insomma il rispetto dei cittadini e del ruolo del privato? Oppure invece la tradizione statalista, corporativa e interventista ormai così radicata in Italia da non essere neanche più percepita come fascista nella sua origine?

Elezioni, la centralità del Pnrr

Il tema del Pnrr e della sua realizzazione sta entrando nella campagna elettorale: comprensibile, vista l'entità di risorse che l'EU ci mette a disposizione, come primo percettore europeo.
Sul Sole24ore due pagine dedicate ai programmi dei partiti. Paolo Gentiloni, commissario agli Affari Economici Scarica Gentiloni pnrr ,  su la Stampa invita l'Italia a concentrarsi sulla rapidità di esecuzione del Piano, ammettendo la possibilità solo di "lievi ritocchi". Incombono infatti le scadenze di fine 2022 per il report semestrale degli adempimenti, e i prossimi anni sono dedicati alla esecuzione dei progetti. Non è rassicurante che FdI pari di "rimettere mano al Pnrr", assecondata da FI e Lega, citando inflazione e guerra come fattori di discontinuità. E proprio l'assenza di riferimenti a decisioni concrete rispetto alla guerra voluta dalla Russia fa riferimento sullo stesso quotidiano Sergio Fabbrini Scarica Fabbrini guerra elezioni, evidenziando le debolezze del centro-sinistra: Sinistra Italiana che vota con tro l'ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato e ricorso a una pacifismo retorico che lascia ad altri l'onere di interventi e aiuti concreti. Né è migliore la posizione del centro-destra, con le ambiguità della Lega e FI, e l'atlantismo di FdI che contrasta con la solidarietà a Orban. Per non parlare poi delle dichiarazioni di Claudio Borghi, della Lega, che promette difesa dell'interesse nazionale contro un atteggiamento di sottomissione con Bruxelles.
Ha ragione l'ex ministro Giovanni Tria, sempre sul Sole Scarica Pnrr eu , a ricordare che l'attuazione del Pnrr non comporta solo l'ottenimento di importanti finanziamenti, ma è in gioco la credibilità interna e internazionale del Paese. Fondamentali sono le riforme, e la loro qualità, per la fiducia di cittadini e imprese, e anche di investitori internazionali. Fondamentali anche per affrontare i prossimi negoziati sulle riforme europee (non solo Patto di stabilità) con i nostri partner.
Con la consapevolezza che se fallisce l'Italia, l'Europa come la conosciamo non le sopravviverà

 

Dove va il Nord?

Da MyMovies.it: Lea Massari e Alberto Sordi - Una vita difficile

Dario DiVico sul Foglio fa un'analisi interessante sulle dislocazioni di Lega e FdI, e delle ragioni del travaso di simpatie. Un Salvini sempre più italiano medio, tutto famiglia, calcio e chiesa, allontanandosi dal sindacalismo e autonomismo nordista, e dai miti celtici e barbari. La Meloni sempre meno romanocentrica, e sempre più attenta a autonomi, partite iva, ceti produttivi.
Assenti dalla contesa, i leghisti di mezzo, rappresentanti dei ceti produttivi del Nord, attenti alle politiche europee - e ai quattrini del Pnrr - e anche protagonisti delle performance dell'economia post-Covid.

Pnrr, domani

In campagna elettorale il destra-centro a trazione meloniana azzarda la necessità di rivedere il Pnrr, perché sarebbero mutate le condizioni in cui è stato contrattato. Due le obiezioni di fondo: la ridiscussione allungherebbe di fatto i tempi, andrebbe ridiscusso con il Consiglio, non solo con la Commissione, e nella migliore delle ipotesi sarebbe più difficile strappare lo stesso ammontare di grant. Inoltre, se si verificasse l'ipotesi di vittoria del destra-centro a trazione meloniana, la trattativa sarebbe condotta dai settori che più hanno contrastato le politiche europee più recenti.
Sulle difficoltà del Pnrr, pubblico qui un mio intervento uscito a fine luglio sulla community Da Clienti a Partner di Fondimpresa

PNRR, realismo e saggezza
All’indomani della caduta del governo, da molte parti si sono sollevate preoccupazioni sul destino del Pnrr. Per un verso si tratta di timori eccessivi, infatti l’accordo sul Pnrr contiene condizioni che salvaguardano le strutture tecniche, e il lavoro tecnico va avanti seguendo le tappe previste dagli impegni progettuali. Sono invece le novità esterne: guerra, inflazione, elezioni, che possono inserire elementi di difficoltà nell’ordinato sviluppo del Piano.