Mario Lavia su linkiesta di oggi si interroga sui problemi attuali della sinistra, tra cui il PD. E chiarisce dove sta il problema: si tratta di non aver chiaro che Draghi segna il confine tra gli schieramenti, tra chi lo considera una parentesi e chi uno spartiacque.
E motiva il perché del secondo ruolo: Draghi già manca, eppure è ancora a palazzo Chigi, e non a scaldare la sedia. Ci sono i fatti a parlare per lui, i fatti reali, il susseguirsi di événements, direbbero gli storici delle Annales. Risultati che si possono toccare. Occupazione record, riduzione della dipendenza del gas dalla Russia, crescita che continua, e ieri il nuovo decreto Aiuti con il taglio al cuneo fiscale, la rivalutazione anticipata delle pensioni, gli sconti in bolletta e il taglio delle accise prorogati e la nuova stretta sugli extraprofitti. Non male per un governo che stava raddrizzando le cose e che è stato inopinatamente disarcionato da un avvocato di provincia in preda al panico e dai nemici dell’Europa.
E noi qui a discutere la composizione delle liste.
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