Sergio Fabbrini sul sole24ore di domenica affronta il tema della concezione di nazione, ricordandoci che sta alla base del progetto europeo, che a sua volta mira al suo superamento.
Vi sono due accezioni diverse del termine nazione, comunità di individui che si riconoscono in una identità culturale comune. Il Francia e Inghilterra, giunte a definirla/si a partire da una entità territoriale già definita che si identifica con regole e autorità dello stato. Germania e Italia invece si sono riconosciute attorno a caratteristiche etniche, biologiche e mitico-culturali, prima che si costituisse uno stato territoriale. Nel caso anglo francese la nazione si è riconosciuta attorno alla democrazia, nel nostro caso, e in quello tedesco ancor di più, ha assunto connotati razziali e ha dato vita a esperienze totalitarie.
Il nazionalismo anch'esso di connota in modo differente: in Francia e Inghilterra mantiene connotazioni democratiche, seppur con caratteristiche di superiorità (gerarchica 0 di classe), in Germania e Italia ha connotazioni aggressive, autoritarie e populistiche.
Solo con i padri fondatori del sogno europeo il riconoscimento della specificità nazionale viene coniugato con la spinta a superare le differenze con il riconoscimento di un ambito sovra-nazionale fatto di controlli e bilanciamenti. Al concetto di nazione si sostituisce così quello di Paese, più adatto e più aperto a contaminazioni.
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