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Ucraina

La dipendenza economica della UE

Il Parlamento europeo pubblica statistiche legate all'economia dell'Unione. Questa chart, che indica il fabbisogno di fonti di energia, descrive la dipendenza europea e quella molto preoccupante, dell'Italia.
Qui tutta la serie

Contro la stupidità

Contro l'avvelenamento dei pozzi

Magistrale post di Alberto Cottica su Che Futuro! Cottica commenta la discesa in twitter del premier Monti e consiglia lui, e i suoi colleghi, di utilizzare i social media in maniera appropriata alla gestione di una conversazione produttiva. Twitter è troppo "istantaneo" e irriflessivo per essere usato in un confronto su un programma. Meglio, suggerisce Alberto, usare il mezzo con link a risposte precostituite (prevedibili) o èer raccogliere domande cui ripsondere con video o post. 
Ma questo col tempo cambierà, e persino i nostri analfa-politici impareranno a impratichirsi degli strumenti (o a ingaggiare professionisti). Basterebbe seguire il lavoro che fa la squadra di Obama, anche in periodo post-elettorale.

     

 

 

 

 

http://bit.ly/11aRiB8

 

 

 

Appello per un'Italia digitale

I firmatari di questo appello sono convinti che il futuro del Paese passi anche attraverso la Rete e le sue straordinarie potenzialità di democrazia.

Chiediamo quindi a tutti i partiti, le liste e le coalizioni politiche, durante la campagna elettorale e, poi, in caso di elezione dei propri candidati:

1. di pubblicare online l’’elenco di tutte le candidature, offrendo a tutti i candidati una piattaforma web attraverso la quale aprirsi al dialogo e al confronto con i cittadini e presentarsi ai propri elettori con il proprio curriculum, le proprie idee e il proprio programma: massima trasparenza e apertura anche alle critiche dovranno essere irrinunciabili principi ispiratori della campagna elettorale online.

2. di dare pubblicità a tutte le riunioni politiche di vertice in live streaming e successiva archiviazione online, perché chi si candida alla guida del Paese non può e non deve avere niente da nascondere ai cittadini.

3. di garantire che tutti i candidati si impegnino, se eletti, a consultarsi costantemente attraverso strumenti telematici con i propri elettori, rispondendo settimanalmente online a interrogazioni pubbliche in livechat.

38 idee per cambiare

Il 2013 è un anno cruciale per il Paese. Tutti ci auguriamo che possa segnare la risalita verso standard più adeguati alle sfide che ci stanno davanti. Ma questo dipende da noi, dalle scelte che faremo, e dalla nostra capacità di cambiare/rci.
Come augurio per il 2013 recupero da The Hearth of Innovation una raccolta di frasi che hanno un dato in comune: come cambiare. Vista la fase che stiamo attraversando, può essere cibo per la mente. 

1. "It is not the strongest of the species that survive, nor the most intelligent, but the one most responsive to change." - Charles Darwin

2. "Change before you have to." - Jack Welch

3. "People don't resist change. They resist being changed!" - Peter Senge

4. "Everyone thinks of changing the world, but no one thinks of changing himself." - Leo Tolstoy

5. "The world as we have created it is a process of our thinking. It cannot be changed without changing our thinking." - Albert Einstein

6. "Nothing endures but change." - Heraclitus

7. "You never change things by fighting the existing reality. To change something, build a new model that makes the existing model obsolete." - Buckminster Fuller

La Cina è vicina?

In realtà non è mai apparsa così distante. L'infografica di Mashable che descrive la diffusione della banda larga in Cina è impressionante:

- per la dimensione e la velocità della diffusione
- per la dimensione di ciò che ancora resta da fare, che fa intravvedere su cosa si basa la futira leadership mondiale
- perché indirettamente è una verifica dell'impulso che la Rete dà all'economia. Le aree a più intensa infrastrutturazioen sono il motore del "miracolo" cinese.
E noi stiamo ancora spettando il decreto sull'Agenda Digitale. Forse se ne parla giovedì, forse verrà rimandato. Riprendiamo l'appello di Michele Vianello: Voglio l'Agenda digitale 

 

Napolitano e i giovani

Il capo dello Stato, commemorando Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha rivolto un caldo invito ai giovani:
Facciamo affidamento sulle forze dello Stato, sulle migliori energie della società civile, sulle nuove generazioni. Vedete, incontro in molte occasioni ragazze e ragazzi più o meno dell’età di Melissa, di Veronica e delle loro compagne, di tante e tanti di voi presenti in quest’aula, e colgo, in questa generazione, una carica di sensibilità, di intelligenza, di generosità che molto mi conforta, che mi dà grande speranza e fiducia. E perciò voglio dirvi: completate con impegno la vostra formazione, portate avanti il vostro apprendistato civile, e scendete al più presto in campo, aprendo porte e finestre se vi si vuole tenere fuori, scendete al più presto in campo per rinnovare la politica e la società, nel segno della legalità e della trasparenza. L’Italia ne ha bisogno; l’Italia ve ne sarà grata. 

La forza di reagire

Quando accadono fatti di sangue si è tentati di allontanare il pensiero, ci si rifugia nella propria quotidiana sicurezza. L'accumulo di eventi criminosi a volte ci porta a rifletter e prendere atto che siamo un Paese malato, in cui aree intere vivono sotto la minaccia e il ricatto di organizzazioni delinuenziali.
Poi accadono fatti come quelli di ieri, a Brindisi. Inspiegabili, inimmaginabili, poco comprensibili da una mente razionale. Non vi sono parole per descrivere l'orrore, perché non è leggibile il messaggio.

Come reagire? Come spesso di fronte a minacce oscure questo Paese ha tante volte reagito: testimoniando nelle piazze l'occupazione di uno spazio pubblico da difendere e presidiare. Ma non basta.
Passata l'emozione, è nella vita di tutti i giorni che siamo chiamati a testimoniare la nostra estraneità dalle pulsioni criminali che ci vogliono impotenti.
Per questo ho apprezzato molto la lettera che Alfonso Fuggetta ha mandato a tutti i dipendenti del Cefriel, commentando i fatti di ieri, e che ha pubblicato poi nel suo blog. Niente di retorico, emozionale, un richiamo alla responsabilità quotidiana, a testimoniare una convivenza civile che vogliamo salvaguardare come il bene più prezioso. 

Giornali: c'è un settore che non è in crisi

L'editoria scientifica fa un fatturato di 10 Mdi $, con 25mila titoli (solo 5mila gratuiti), produce 1,5 Mni di articoli all'anno, scrive Repubblica.
Quello delle pubblicazioni scientifiche è un settore d'oro, che si regge su contributi gratuiti dei ricercatori, pareri gratuiti dei valutatori, e abbonamenti anche molto cari (20mila $ all'anno per Tetrahedron). Il fatto è che il ranking internazionale per i ricercatori deriva dalle pubblicazioni scientifiche e dall'autorevolezza della rivista che le pubblica.
Ma qualcuno si sta stancando, ed è partita una raccolta di firme tra gli scienziati, che si rifiutano di pubblicare su riviste a pagamento; sono state raccolte 11mila firme sul sito The cost of knowledge.
Alla campagna si sono associati Wellcome Trust e l'Università di Harvard. Wikipedia si è detta disponibile a ospitare gratuitamente gli studi scientifici.