Sergio Fabbrini sul sole24ore di domenica affronta il tema della concezione di nazione, ricordandoci che sta alla base del progetto europeo, che a sua volta mira al suo superamento.
Vi sono due accezioni diverse del termine nazione, comunità di individui che si riconoscono in una identità culturale comune. Il Francia e Inghilterra, giunte a definirla/si a partire da una entità territoriale già definita che si identifica con regole e autorità dello stato. Germania e Italia invece si sono riconosciute attorno a caratteristiche etniche, biologiche e mitico-culturali, prima che si costituisse uno stato territoriale. Nel caso anglo francese la nazione si è riconosciuta attorno alla democrazia, nel nostro caso, e in quello tedesco ancor di più, ha assunto connotati razziali e ha dato vita a esperienze totalitarie.
Mediterraneo allargato
06/07/2022
A settembre 2021 l’Ufficio studi di Camera e Senato e del Ministero Affari esteri in collaborazione con Ispi hanno redatto un report "Mediterraneo Allargato". Claudia Fusani su Tiscali News lo riassume per gettare una luce chiarificatrice sulla guerra in Ucraina, ma soprattutto per aiutare a comprendere le motivazioni di Mosca, le relazioni con il Medio Oriente e le motivazioni della crescente presenza russa nella scacchiere, le possibili minacce future per l'Europa e l'Italia.
Ho trovato particolarmente convincente una conclusione di Fusani sulla natura dello scontro Russia-Occidente, su cui molti nostri pacifisti dovrebbero riflettere:
Non è solo una questione di equilibri di potere. E’ “soprattutto una questione valoriale”. Merita qui riportare un ampio brano del report: “Mentre Stati Uniti e alleati transatlantici emergevano come portatori di valori liberali e democratici, non solo nella politica ma anche nella società, nel modo di concepire il dissenso politico, la libertà di stampa e di espressione, il rapporto stato-chiesa, nel modo di concepire la famiglia, le “cosiddette libertà sessuali” (come le ha definite lo stesso Putin in un video del marzo 2022); mentre questa “globalizzazione dei valori” prendeva piede, l’establishment russo con questi valori faticava e fatica sempre di più a ritrovarsi”. Fino a diventare inaccettabili “il supporto occidentale alle trasformazioni democratiche in corso in Ucraina e poi la discussione sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato”.